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Consigliatomi da alcuni amici, in Ottobre decido di andarci in camper con altri 2 amici. L’accoglienza è gentile e premurosa, ma la curiosità è tanta. Ci affidiamo ad una gentilissima signora e al figlio della cuoca, Nino, mentre sua madre opera in cucina. I piatti cominciano ad arrivare e se prima scambiavamo qualche parola, ci ammutoliamo fino alla fine. E’ il trionfo della più alta gastronomia, non intesa come quella che svariati programmi televisivi ci propinano giusto per pubblicizzare qualche sconosciuto, raccomandato dal potente di turno, ma l’espressione interpretativa di un solo prodotto della natura: il Baccalà. La presentazione dei piatti, la varietà, le svariate combinazioni ingentiliscono il prodotto e ne esaltano le qualità in modo difficilmente raggiungibile. Anche le verdure e gli ortaggi che completano i vari piatti sono l’espressione di un coordinamento unico. Chiediamo di poter conoscere la cuoca: ci viene concesso e a conferma di quanto immaginato, una figura piccola, semplice e riservata ci si pone davanti. Colloquiando con lei, ci spiega che i suoi piatti nascono da una spontanea ed istantanea interpretazione dei prodotti che al momento si trova davanti. Nulla di preordinato, di scritto o registrato. Solo immaginazione e creatività. Mi viene in mente Michelangelo, il quale davanti ad una informe pietra in marmo soleva dire: in essa io ci vedo già la mia opera finita. Anche la signora davanti ai più umili prodotti della terra riesce a creare qualcosa di unico, irraggiungibile ed inimitabile. Vi ringrazio per avermi letto e invio i miei cari saluti, a Nino, persona squisita e di una cortesia e disponibilità non comuni.
Consigliatomi da alcuni amici, in Ottobre decido di andarci in camper con altri 2 amici. L’accoglienza è gentile e premurosa, ma la curiosità è tanta. Ci affidiamo ad una gentilissima signora e al figlio della cuoca, Nino, mentre sua madre opera in cucina. I piatti cominciano ad arrivare e se prima scambiavamo qualche parola, ci ammutoliamo fino alla fine. E’ il trionfo della più alta gastronomia, non intesa come quella che svariati programmi televisivi ci propinano giusto per pubblicizzare qualche sconosciuto, raccomandato dal potente di turno, ma l’espressione interpretativa di un solo prodotto della natura: il Baccalà. La presentazione dei piatti, la varietà, le svariate combinazioni ingentiliscono il prodotto e ne esaltano le qualità in modo difficilmente raggiungibile. Anche le verdure e gli ortaggi che completano i vari piatti sono l’espressione di un coordinamento unico. Chiediamo di poter conoscere la cuoca: ci viene concesso e a conferma di quanto immaginato, una figura piccola, semplice e riservata ci si pone davanti. Colloquiando con lei, ci spiega che i suoi piatti nascono da una spontanea ed istantanea interpretazione dei prodotti che al momento si trova davanti. Nulla di preordinato, di scritto o registrato. Solo immaginazione e creatività. Mi viene in mente Michelangelo, il quale davanti ad una informe pietra in marmo soleva dire: in essa io ci vedo già la mia opera finita. Anche la signora davanti ai più umili prodotti della terra riesce a creare qualcosa di unico, irraggiungibile ed inimitabile. Vi ringrazio per avermi letto e invio i miei cari saluti, a Nino, persona squisita e di una cortesia e disponibilità non comuni.
Una delizia...
Locale semplice ma molto accogliente, la cucina buonissima, Complimenti !!
Andate numerosi a godere della bontà e squisitezza del baccalà, ve lo consiglia uno a cui non piaceva assolutamente.